Corrispondenza con la presidente Ursula von der Leyen

“Cara Ursula von der Leyen, nella nostra scuola ci sarà sempre una sedia per Lei.”

Desidero che tra qualche anno non desterà meraviglia il fatto che in un palazzo presidenziale sia venuta a mancare la sedia proprio per una donna, ma piuttosto la strana circostanza che siano sparite tutte le sedie.
Francesco Petaccia, 3. Liceo Classico

L’europarlamentare Sergey Lagodinsky ha twittato come l’espressione »ehm« sia divenuta il nuovo termine per indicare quali non dovrebbero essere i rapporti tra l’Unione europea e la Turchia. Io invece credo che quando ci siederemo tutti attorno a un tavolo rotondo per discutere di cose belle, quali l’uguaglianza, la parità dei sessi e la giustizia, di sicuro »ehm« non sarà l’unica parola che ci scambieremo.
(E caro signor Erdogan, evita di stare seduto su due sedie, altrimenti, prima o poi, finirai per terra.)
Lara Bearzi, 3. Liceo Classico

Ciò che è successo ieri a Ursula von der Leyen mi sembra oltremodo irrispettoso e inaccettabile. È palesemente un gesto che tenta di umiliare e mettere in evidenza una presunta inferiorità.
Anna Lapel, 3. Liceo Classico

L’episodio di Ankara ha più significati, ma quello fondamentale è, secondo me, il seguente: il 7 aprile scorso Ursula von der Leyen è stata gravemente offesa e con lei tutte le donne e le ragazze del mondo. Difficilmente potremo scordarcelo, poiché nel 21° secolo un episodio del genere, semplicemente, non sarebbe dovuto accadere.
Isabel Bracco, 3. Liceo Classico

Più della condotta del Presidente turco Erdogan, a sorprendermi è stato ciò che non ha fatto il Presidente del Consiglio europeo. Il Presidente turco, come è noto, persegue una politica che non è favorevole all’uguaglianza delle donne. Inoltre, è chiaro che la sua condotta è stata intenzionale e non frutto di una semplice gaffe. Come si vede nel filmato, all’inizio c’è stata un po’ di confusione, ma Charles Michel avrebbe dovuto alzarsi e lasciare il suo posto alla von der Leyen, non per mettersi in bella luce davanti a tutti, ma per dimostrare quanto gli stia a cuore uno dei valori fondamentali dell’Unione europea, vale a dire l’uguaglianza di tutte le persone, al di là del sesso. Secondo la sua dichiarazione non voleva peggiorare la situazione, ma ritengo che le cose si sarebbero potute sviluppare meglio e diversamente, visto che, rispetto all’azione di Erdogan, non poteva esserci davvero niente di peggio.
Martina Sosič, 4. Liceo Classico

Ritengo che il fatto di ieri sia davvero inconcepibile. Se dovessi scegliere un tono più leggero, potrei dire quanto segue: è triste che il Presidente turco Erdogan abbia lasciato la Presidente della Commissione europea, la signora von der Leyen, senza la sedia. Pure il Presidente del Consiglio europeo le avrebbe potuto cedere il suo posto. I due si sono comportati come se non avessero mai letto l’abc del galateo. Erdogan avrebbe almeno potuto scusarsi più tardi con la von der Leyen.
Secondo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’ONU viviamo in un mondo in cui vige la parità dei sessi. Erdogan intende forse cambiare questo sistema?
Gaja Pelà, 4. Liceo Classico

Mentre guardavo il filmato dell’incontro tra la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il Presidente turco Erdogan, a destare maggiore stupore in me è stato il comportamento di Michel. Infatti, quando ricevette l’incarico di Presidente del CE dichiarò che si sarebbe sempre battuto per l’uguaglianza di tutte le persone, qui invece non si è nemmeno alzato, per cedere il posto alla signora Ursula, ma è rimasto comodamente sulla sua sedia.
Matilda Volk, 5. Liceo Classico

Personalmente non sono in totale accordo con la decisione della Presidente della Commissione europea, la signora von der Leyen, di lasciare correre le carenze del protocollo – essendo il protocollo in primo luogo una questione di buona educazione e civiltà –, carenze molto probabilmente intenzionali da parte del Presidente turco Erdogan. Ritengo, infatti, che una persona che per prima non dimostri rispetto nei confronti degli altri, non sia degna di rispetto e di ascolto. Dunque, in questa circostanza, la Presidente o il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel avrebbero perlomeno dovuto segnalare il passo falso. Tanto di più Michel, che invece si è seduto subito accanto al Presidente turco dimenticando totalmente ciò che aveva dichiarato al momento della sua elezione alla carica di Presidente, ossia che avrebbe sempre difeso i valori dell’Unione europea, citando espressamente proprio il rispetto reciproco.
Lara Paulin, 5. Liceo Classico

Care Europee e cari Europei!
È giunto il momento in cui il dovere ci chiama a difendere i diritti umani. Per molto tempo abbiamo sopportato l’arroganza di diversi signori che non mostrano rispetto né nei confronti del gentil sesso né delle mionoranze. Pensate alle donne, pensate ai popoli oppressi, come lo sono i curdi e gli armeni. Potreste essere voi, donne, potreste essere voi, sloveni in Italia!
Se ci stanno davvero a cuore i diritti umani, non possiamo trattarli alla stregua di merci di scambio, i diritti umani sono, per tutti noi, inalienabili e necessari. Ciò che è necessario non può essere oggetto di negoziati, bensì il postulato di ogni negoziato. Chi ha rapporti commerciali con persone che non rispettano i diritti dell’uomo, è il primo a non rispettarli.
Care Europee e cari Europei, uniamoci nel nome dei diritti umani contro i tiranni autoritari che molestano il proprio popolo. Possa l’uguaglianza, la fraternità e la libertà vivere in tutto il mondo.
Ogni nostro connazionale sarà libero e il vicino non sarà un diavolo, ma un amico – France Prešeren (Zdravljica – Inno nazionale della Slovenia)
4.b Liceo Scientifico

Gentilissima Presidente della Commissione europea signora Ursula von der Leyen,

mi chiamo Veronika Brecelj e insegno storia e filosofia al Liceo statale con lingua d’insegnamento slovena France Prešeren di Trieste (Italia). Giovedì, 8 aprile, durante l’ora di educazione civica ho affrontato con le mie studentesse e i miei studenti “l’incidente di Ankara” e ho chiesto a loro di svolgere delle brevi riflessioni. Già nel pomeriggio mi sono pervenute una serie di considerazioni fresche, commosse e originali, tant’è che le abbiamo pubblicate subito dopo sul quotidiano della comunità slovena in Italia, il Primorski dnevnik.
Sono espressioni di profonda solidarietà e simpatia nei Suoi confronti e denotano, in sintesi, tra l’altro: la ferma condanna di un comportamento offensivo e e inaccettabile che lede Lei, tutte le donne e ogni essere umano; la critica nei confronti del Presidente turco e del Presidente del Consiglio europeo che con il loro comportamento estraneo alle regole fondamentali del bon ton non si sono dimostrati all’altezza delle alte cariche ricoperte; e ancora un’ulteriore critica al Presidente del Consiglio europeo per la condotta in totale disaccordo con la dichiarazione espressa al momento dell’assunzione dell’incarico, in cui dice di voler difendere i valori dell’UE, tra i quali il rispetto reciproco. Segue una breve lettera indirizzata alle europee e agli europei, affinché difendano i diritti umani fondamentali e inalienabili. Ma c’è anche una bella immagine di una sedia con la didascalia che recita: “Cara Ursula von der Leyen, nella nostra scuola ci sarà sempre una sedia per Lei.”
In allegato troverà il pdf con le riflessioni delle ragazze e dei ragazzi, bordate di rosso con l’immagine della sedia, e il commento su tutta la vicenda da parte della redazione del giornale. Inoltre le invio un secondo allegato contenente le riflessioni delle ragazze e dei ragazzi in lingua originale, lo sloveno e tradotte per Vostra comodità in italiano.
La ringrazio per la Sua gentile attenzione e Le faccio i migliori auguri per il suo prezioso lavoro.

Con simpatia,
Veronika Brecelj

Gentile Sig.ra Brecelj,
Desidero ringraziarLa molto per il suo messaggio.
Sono lieta che Lei, durante le ore di storia e filosofia, stia discutendo con le Sue allieve e i Suoi allievi sull’Europa. Anche incidenti spiacevoli, come l’ultimo avvenuto ad Ankara, possono dar luogo a importanti discussioni sull’Europa e i nostri valori.
E’ importante che le Sue allieve e i Suoi allievi imparino fin da piccoli che i valori devono essere difesi costantemente e che essi non devono essere dati mai per scontati.
La incoraggio a continuare la discussione sull’Europa durante le Sue lezioni, perché il futuro dell’Europa dipende dai giovani. Non è mai abbstanza presto per difendere i propri valori e per contribuire a plasmare la politica della nostra Unione europea.
Ringrazi tutte le allieve e gli allievi, in particolare Alessandra per le sue gentili parole, secondo le quali nella vostra scuola ci sarà sempre una sedia per me!

Distinti saluti,
Ursula VON DER LEYEN